IL RIMBALZO DELL’ONDA EMIGRANTE
Sprigiona sicura la lingua falcata
in origine Zancle,
del
tiranno Anassila Messina il ricordo distante
conserva la veste di luna collusa col mare
in
aspetto zelante aspetta
il rimbalzo dell’Onda emigrante.
Aulente nocciola disperdi, crucciata
soppianti perché?, le fragranze d’arancia
costrette più flebili dagli asfalti
e
nefasti cementi
(lo
scafazzo alligna nei cingolati mezzi).
Sullo
Stretto il ponte non s’alza,
non
vive sott’acqua.
Sprovvisti avvinghiamo quel sogno
del
lavoro normale,
sembrava normale ed è svanito per tanti
a
trent’anni sentirsi assopiti
spettatori feriti nell’Europa dei riti,
i
trattati asfissianti di Potenze intriganti
- allora la nave vagava-
primo
giorno d’aprile, quanto basta
spazzo il timore di ogni scherzo, aggruppati
e
affannati di firme bramo notizie, le sedi vacanti
freschi e già stanchi noi siamo gli attori,
esattori di storie senza cuori.
Noi,
ora.
Ferdinando Cepparulo
2°
Class. 1997 Premio Nazionale di Poesia “Città di Melendugno”
Poesia edita da Zane Editrice
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